Descrizione

Essere «nativo digitale» significa nascere in una società permeata di comunicazione digitale.

Pertanto, il “nativo digitale” che si introduce da solo nella comunicazione digitale già a partire dai game in rete, si allena a condividere… idee, immagini, citazioni, materiale multimediale in ambiente social senza sentire l’esigenza di elaborarli in proprio o senza chiedersi se il proprio modo di interagire in rete sia rispettoso della propria sicurezza, della riservatezza delle informazioni sensibili o del Copyright.

LA SCUOLA DEVE GUIDARLO ED ISTRUIRLO IN QUESTO AMBIENTE IMMERSIVO IN CUI VIVE, nei tempi e nei modi più consoni all’età e alla propria personale propensione all’interazione in rete.

Il curriculum digitale può essere visto come l’insieme di indicazioni utili al raggiungimento della COMPETENZA DIGITALE e di una CITTADINANZA DIGITALE RESPONSABILE per sé e gli altri.

La competenza digitale che un alunno dovrebbe raggiungere in età scolare al 1° ciclo di istruzione riguarda

  • l’assunzione di responsabilità nell’uso degli strumenti digitali, della comunicazione social e nella cura delle relazioni personali mediate dalla rete,
  • il raggiungimento delle abilità all’uso della rete per accedere ad informazioni sicure, certificate, attendibili per accedere alla conoscenza aggiornata in divenire, per risolvere problemi di vita, per vivere meglio e per agire nel rispetto di sé e dell’altro
  • l’acquisizione delle competenze digitali che gli permettono di redigere correttamente un documento strutturato, una presentazione a supporto di una esposizione orale, una raccolta dati e conseguente analisi in formato digitale

Collegandosi al link riportato di seguito sarà possibile visualizzare il Curriculum Digitale elaborato dalla scuola secondaria di primo grado Garcia Villas:

NEW-Curriculum-digitale

CURRICULUM-DIGITALE-AGGIORNATO-11.2019

Riferimento Normativo:

” Nell’ambito delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (emanate, da ultimo, con D.M. 16 novembre 2012, n. 254), il profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione prevede che lo studente “ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare ed analizzare dati e informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo”
Nel successivo documento “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”– che propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 attraverso la lente delle competenze di cittadinanza  si sottolinea che “La responsabilità è l’atteggiamento che connota la competenza digitale. Solo in minima parte essa è alimentata dalle conoscenze e dalle abilità tecniche, che pure bisogna insegnare”.
In essa: 5.3  pensiero computazionale  Lingua e matematica, apparentate, sono alla base del pensiero computazionale, altro aspetto di apprendimento che le recenti normative, la legge 107/2015 e il decreto legislativo n. 62/2017 chiedono di sviluppare. Attività legate al pensiero computazionale sono previste nei Traguardi delle Indicazioni in particolare nell’ambito della Tecnologia, tuttavia se ne possono prevedere in ogni ambito del sapere.
(…) I nostri ragazzi, anche se definiti nativi digitali, spesso non sanno usare le macchine, utilizzare i software fondamentali, fogli di calcolo, elaboratori di testo, navigare in rete per cercare informazioni in modo consapevole. Sono tutte abilità che vanno insegnate.  
A livello legislativo, la L. 107/2015 ” Ha, altresì, previsto, al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze in generale, l’adozione del Piano nazionale per la scuola digitale (art. 1, co. 7, lett. d) ed h), e 56). “

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